Il giorno delle 7 merende tutto il comitato si sposta a piedi ed in compagnia dell'immancabile "Brusca", dando così origine ad un allegro e chiassoso corteo per le vie del Paese.
La tradizione del Carnevale a Grignasco risale alla fine dell'800. Giuan Bacéja e Mariana Curbèla, le due maschere caratteristiche del nostro paese nascono dallo spirito ironico di un ciabattino-poeta di nome Pinet Turlo, noto nel palese e in tutta la Valsesia, per gli scritti e le poesie in dialetto.. La coppia carnevalesca impersona due contadini tipici della Bassa Valsesia che indossano i vestiti "buoni" della festa e si esprimono esclusivamente in dialetto grignaschese. Il Giùan ha come simbolo la "Bacéja" tipico piatto di legno usato per mondare il riso; mentre la consorte Mariana è caratterizzata dalla "curbèla": cesto di vimini intrecciato dalla forma inconfondibile, usata da tutte le donne come contenitore per la spesa e per la raccolta dei prodotti agricoli.
I festeggiamenti iniziano il 6 Gennaio con "La gran trippa in piazza". In questa occasione le maschere si presentano alla popolazione insieme al loro seguito, distribuendo la tradizionale trippa in piazza e nelle frazioni. Il Sindaco consegna le chiavi del paese, consacrandoli regnanti assoluti di Grignasco per il periodo del Carnevale. La festa più attesa è però la Giubiacia ovvero il "giovedì grasso". Il centro del paese si trasforma in un brulicare di maschere, allegre combricole di gente che canta, mentre giostre e trenini sono a disposizione dei bambini per l'intero pomeriggio. Il pubblico è divertito da mascherate e da piccole lamentele recitate sempre in vernacolo nell'atteso discorso del Giuan. Alla fine della festa in piazza i più gaudenti possono continuare a divertirsi al gran ballo in maschera organizzato dal Comitato Carnevale.
La Trüna nasce negli anni 70 a seguito di un rilancio a livello valsesiano delle manifestazioni carnevalesche, anche il Comitato Carnevale grignaschese, con la presidenza del prof. Franco Fizzotti, da vita alla Trüna, una sede che diventi ritrovo ed osteria al tempo stesso. Nell'arco degli anni la Trüna ha subito diversi spostamenti, nel 2001 l'ultimo trasloco in Via Lorenzo Testa. Una cantina abbandonata e senza pavimento è stata trasformata in un ambiente accogliente, con circa 80 coperti ed un caratteristico bancone BAR, frutto del lavoro appassionato della nuova generazione di soci. Dal sabato prima l'inizio della settimana grassa fino al martedì precedente le ceneri ogni pomeriggio ed ogni sera i nostri cuochi preparano squisite prelibatezze da consumare in allegria con gli amici.
Esistono documenti fotografici del nostro Carnevale che risalgono agli anni '20-'30, ma solo dopo la fine della secondo Guerra Mondiale ci fu una ripresa significativa ed una partecipazione più attiva della cittadinanza ai festeggiamenti. Durante questo periodo grazie al Gruppo Alpini si organizzano Balli in Maschera, sfilate mascherate e raduni culinari. Dopo un periodo di pausa nel 1978, un gruppo di amici decise di ripristinare la tradizione del Carnevale. Da allora il Comitato ha raccolto numerosi nuovi amici ed ha continuato a portare avanti le tradizioni carnevalesche, dedicandosi principalmente alla Giubiacia.
Nel corso degli anni sono stati diversi i grignaschesi che si sono avvicendati nel ruolo di Giuan Bacéja. Tra questi la figura che meglio ha saputo rappresentare l'essenza del nosto carnevale è stato il professore Franco Fizzotti. Artista, pittore, incisore, poeta e docente dell'Accademia di Belle Arti di Milano, Franco ha saputo vestire i panni del nostro Giuan con così forte passione da farne una delle maschere più amate della Valsesia. Anche la Mariana Curbela è stata impersonata da tante giovani e belle ragazze grignaschesi, una delle prime ad accompagnare il prof. Franco Fizzotti è stata la pittrice Ada Negri.
Il comitato Carnevale è sempre attento al mantenimento delle tradizioni locali e da sempre partecipa attivamente alla vita del Paese. E' con questo spirito che dal 2004 ha preso in affitto una piccola vigna che da tempo non era più coltivata. Questa vigna ha una storia antichissima, le sue gambe di vite risalgono al 1600. Il terreno, oltre alla coltivazione della vite, risulta essere adatto anche alla coltivazione di di diversi ortaggi. La nostra prima vendemmia ha prodotto circa 300 litri di un nettare gustoso dalle tipiche caratteristiche dei vini locali. La sua produzione non raggiunge ancora l'intero fabbisogno della Trüna, ma siamo fiduciosi nelle prossime vendemmie.
Via L. Testa, 9
Grignasco (NO)
28075
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